Dai vigneti "Il Giardino" e " Crivellina" 60 e 40 anni, a 260 metri sul livello del mare, resa di 5000 kg per ettaro Dopo un'accurata selezione delle uve di moscato raccolte su terreni con il caratteristico suolo bianco, il mosto fermenta a temperatura controllata fino Al 5,5% di gradazione alcolica Vino pronto da bere dopo pochi mesi dalla vendemmia, perfetto per accompagnare le festività natalizie e il nuovo anno. Caratteristica degustativa: colore giallo pallido, quasi dorato, profumo tipico di uve Moscato, molto profumato con note floreali e fruttate tra cui la mela gialla, sapore aromatico dolce con retrogusto di miele e frutta matura, da consumarsi a 8 ° - 12 ° C.
Adatto con dolci sia secchi che con creme. Perfetto anche con frutta fresca e secca specialmente con la nocciola. Da provare anche l'abbinamento con formaggi di media stagionatura.
Colore giallo paglierino intenso quasi dorato; profumo tipico dell’uva moscato, molto aromatico con note floreali e fruttate tra le quali spicca la mela gialla; sapore dolce aromatico con retrogusto di miele e frutta matura.
Dopo un’attenta selezione delle uve moscato maturate su di un terreno dalla caratteristica terra bianca, il mosto viene fatto fermentare ad una temperatura controllata fino ai 5,5 % vol di alcool svolto. Vino pronto al consumo già dopo pochi mesi dalla vendemmia, perfetto ad accompagnare le feste natalizie e il capodanno.
Il moscato era già largamente diffuso presso i greci e i romani. Il Muscatellum, opportunamente (per quei tempi) resinato, accompagnava le copiose libagioni dei latini.
Dagli ultimi approfondimenti scientifici pare infatti che il moscato sia stato proprio la prima uva ad essere coltivata, la progenitrice di tutta la viticoltura, dalla quale sono via via derivate tutte le infinite varietà oggi conosciute.
Oggi il moscato bianco ha trovato la sua zona di elezione in una ristretta plaga del sud del Piemonte. Una striscia collinare di cinquantadue piccolissimi comuni contigui appartenenti a tre province.
Al cui centro stanno Canelli, in provincia di Asti, Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo e Strevi, in provincia di Alessandria. Un territorio con altissima vocazione vitivinicola che rientra in quella fascia pedoclimatica europea dove nascono i grandi vini.
Una zona benedetta per i vini che, qui, mantengono un bouquet di fruttato, una longevità e una classe inconfondibili.
Quest'uva, gialla dorata a maturazione, ogni anno attorno al 15 settembre viene pigiata come si faceva nel seicento (Giovanni Battista Croce, gioielliere di Casa Savoia, fu il primo a codificarne le regole di vinificazione). Si usano cioè pigiatrici a rulliu per una spremitura soffice, e subito vengono separate le parti solide, bucce e graspi, con torchi a delicata pressione, ad aria o ad acqua, sempre per rispettare l'integrità dell'uva. http://www.produttorimoscato.it/index/moscato